Ci pensa la legge 104 e gli aggiornamenti che si sono aggiunti nel tempo fino al biennio 2021 a disciplinari i diritti sul lavoro dei disabili e dei familiari che li assistono. Tuttavia la normativa del lavoro è così complessa e porta con sé così tanti casi particolari che spesso e volentieri sono stati necessari chiarimenti e pronunce per risolvere i casi più spinosi. Pensiamo ad esempio alla tredicesima e alla quattordicesima e come cambiano nel caso di fruizione del permessi della legge 104.
Stiamo parlando di quelle mensilità aggiuntive che ricevono i lavoratori dipendenti (non tutti), il cui importo dovrebbe corrispondere appunto a uno stipendio mensile “pieno”. Sul rapporto con i permessi legge 104 si sono espressi anche l’Inps, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Corte di Cassazione. Facciamo allora chiarezza spiegando:
Permessi legge 104 2021
Quando si parla di permessi legge 104, il riferimento va alla possibilità concessa ai lavoratori colpiti da grave disabilità e ai parenti che li assistono, la possibilità di assentarsi temporaneamente senza alcuna decurtazione dello stipendio e naturalmente con la certezza di ritrovare al ritorno il posto libero. La caratteristica centrali dei permessi legge 104 è quindi la possibilità di interrompere l’attività lavorativa con il pagamento delle ore e dei giorni di assenza. Naturalmente il lavoratore deve rispettare le disposizioni 2021 in vigore. Significa che non può assentarsi quando vuole e per quanto tempo vuole perché da una parte esistono precisi limiti ben precisi nel contesto dell’organizzazione aziendale e dall’altra per ciascun mese è previsto un lasso di tempo ben preciso entro cui muoversi. Ma se tutti i requisiti sono attentamente soddisfatti, ecco i permessi legge 104 sono rigorosamente retribuiti.
Tredicesima e quattordicesima e importo con permessi legge 104
Fissati quindi questi principi e avendo capito che i permessi legge 104 non incidono sullo stipendio mensile, vogliamo adesso capire se ci sono conseguenze sulle mensilità aggiuntive, la tredicesima e la quattordicesima. La prima viene generalmente corrisposta alla fine dell’anno insieme allo stipendio di dicembre. Nel caso della quattordicesima, il riferimento temporale è invece il mese il periodo estivo, tra luglio e agosto. Non si tratta comunque di regole fisse e occorre sempre fare riferimento al Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato per sapere se e quando spettano tredicesima e quattordicesima. Sul rapporto con i permessi legge 104 non ci sono invece dubbi e differenze perché più volte Istituto nazionale della previdenza sociale, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Corte di Cassazione hanno fatto chiarezza sulla materia.
Se più istituzioni sono state chiamate in causa significa che la questione è dibattuta e presenta aspetti controversi. L’indirizzo espresso è chiaro: la tredicesima e la quattordicesima mensilità non possono essere ridotte nel caso di fruizione dei permessi della legge 104, al pari dello stipendio mensile. Anzi, secondo la Direzione generale della tutela delle condizioni del lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il taglio della tredicesima mensilità potrebbero configurare una discriminazione da parte del datore di lavoro. C’è però una eccezione: la decurtazione è possibile nel caso di permessi fruiti dai genitori della persona disabile cumulati con il congedo parentale ordinario e con il congedo per malattia del figlio.
Diritti del malato - Tratto da sordionline.com - di Chiara Compagnucci - Maggio 2021