Chi riesce ad andare in pensione grazie al suo status di caregiver ha diritto a una serie di misure di prepensionamento previste dall’ordinamento italiano. Non esiste un istituto o un incentivo dedicato proprio a questa categoria di cittadini e cittadine. Tuttavia, combinando il tutto con altri requisiti, si può accedere a vari servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione per andare in pensione in anticipo.
Pensione Quota 41 per i caregivers
Quota 41 è un’importante opportunità per gli assistenti familiari che desiderano andare in pensione. Questo incentivo è infatti dedicato, tra le varie categorie, anche alle persone che:
«assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104)».
Può essere assistito anche «parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti». È fondamentale aver raggiunto i 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026 e rientrare nella definizione di lavoratori precoci, cioè cittadine e cittadini che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento del 19esimo anno.
Caregiver e Ape Sociale
Una delle misure previste per i caregiver che vogliono beneficiare dell’uscita anticipata dal lavoro è l’Ape Sociale. Si tratta di «un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia». Tra i vari beneficiari, possono ricevere l’Ape i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle sue forme sostitutive, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata che:
Può essere assistito anche un parente o un affine di secondo grado convivente ma a patto che i genitori o il coniuge della persona con handicap riconosciuto in situazione di gravità abbiano:
Anticipo pensionistico per assistenti familiari: la domanda
Per beneficiare di una delle due misure che abbiamo visto nei paragrafi precedenti e andare in pensione anticipata come caregiver, bisogna collegarsi al sito ufficiale dell’INPS e presentare domanda. La procedura da seguire è abbastanza semplice e prevede il rispetto di una serie di passaggi:
inserisci in piattaforma tutte le informazioni richieste a partire da quelle anagrafiche, fino a quelle che fanno riferimento al tuo titolo di studio o ai tuoi pregressi occupazionali e contributivi. Qualora dovessi riscontrare difficoltà nella fase di presentazione della domanda, puoi rivolgerti a un Centro di assistenza fiscale (CAF) o a un patronato del tuo territorio. In alternativa, puoi sempre contattare un operatore INPS tramite il servizio ufficiale di Contact Center raggiungibile ai numeri:
FAQ sulla figura del caregiver
Cosa fa un caregiver?
Un assistente familiare svolge un ruolo essenziale nell’assistenza e nel sostegno di coloro che hanno bisogno di cure e attenzioni speciali, come anziani, malati o disabili. Queste persone, spesso familiari o amici stretti, si impegnano nell’aiutare con una vasta gamma di compiti quotidiani e necessità personali. Questo può includere fornire assistenza con le attività domestiche, come la preparazione dei pasti e la pulizia della casa, o assistere nella gestione delle terapie mediche, somministrando farmaci o monitorando la salute. Oltre a ciò, i caregiver offrono un prezioso supporto emotivo e compagnia, aiutando a creare un ambiente confortevole e sicuro per la persona assistita.
Quali sono le responsabilità di un caregiver?
Le responsabilità di un caregiver possono essere varie e dipendono dalle esigenze specifiche della persona assistita. Tra le attività quotidiane ci sono la somministrazione di farmaci, l’assistenza nella mobilità e nella cura personale, come la vestizione e il bagno. Tuttavia, il ruolo dell’assistente familiare va oltre le semplici mansioni pratiche. Essi sono spesso l’anello di congiunzione tra il paziente e il sistema sanitario, gestendo appuntamenti medici, comunicando con i professionisti della salute e monitorando eventuali cambiamenti nelle condizioni del paziente. Inoltre, i caregiver forniscono un sostegno emotivo fondamentale, ascoltando le preoccupazioni della persona assistita e offrendo conforto e incoraggiamento.
Come posso diventare un caregiver?
Diventare una persona che assiste un familiare disabile richiede un impegno significativo e una buona dose di preparazione. È importante educarsi sulle esigenze specifiche della persona che si sta assistendo, acquisendo competenze pratiche e conoscenze mediche se necessario. Ciò può comportare la partecipazione a corsi di formazione o workshop dedicati all’assistenza domiciliare e alla gestione delle malattie croniche. Inoltre, è essenziale creare una rete di supporto, che può includere altri caregiver, familiari, amici o servizi di assistenza domiciliare. Nonostante le sfide che possono presentarsi nel ruolo di assistente, è importante ricordare l’importanza di prendersi cura anche di sé stessi, trovando il tempo per il riposo, il relax e il sostegno emotivo.
Diritti del malato - Tratto da lavoroepensioni.it - di Antonio Della Iaco - Marco 2024