PAZIENTE DI PALERMO: IL NUOVO FARMACO PROVOCA REAZIONI AVVERSE

PAZIENTE DI PALERMO: IL NUOVO FARMACO PROVOCA REAZIONI AVVERSE

PAZIENTE DI PALERMO: IL NUOVO FARMACO PROVOCA REAZIONI AVVERSE

"Paziente di Palermo lamenta reazioni avverse dopo cambio farmaco."


Una paziente affetta da morbo di Crohn e spondilite anchilosante, condizioni che colpiscono il sistema scheletrico, ha raccontato la sua esperienza a Palermo Today. Per quasi otto anni ha utilizzato una penna pre-riempita con adalimumab, un farmaco biologico noto con il nome commerciale di Humira. Questo trattamento ha avuto un effetto positivo, mantenendo sotto controllo le sue malattie autoimmuni, che erano state considerate in remissione, senza effetti collaterali e garantendo un generale benessere. Tuttavia, improvvisamente le è stato prescritto un altro biologico, Hyrimoz, e da quel momento ha iniziato a manifestare effetti collaterali, che ha cercato di gestire.


Dopo alcuni mesi, anche il nuovo farmaco è stato sostituito con Yuflyma, sempre a base di adalimumab. La paziente ha lamentato che, nonostante sia lo stesso principio attivo, questo farmaco le causa malessere, probabilmente a causa di differenti eccipienti. Dopo la somministrazione, avverte nausea intensa, capogiri, dolori articolari e una generale sensazione di spossatezza, il che influisce negativamente sulla sua qualità di vita e sulla produttività lavorativa. Il medico le ha spiegato che il cambio di farmaco è stato necessario a causa di problemi di budget nella Regione. La paziente ha sottolineato la sua frustrazione riguardo alla disparità di trattamento tra i pazienti e il suo desiderio di vedere rispettati i propri diritti.


Per quanto riguarda la gestione delle prescrizioni dei farmaci biologici per le malattie infiammatorie croniche intestinali, l’assessorato regionale alla Sanità ha chiarito che i farmaci biosimilari, come Yuflyma, sono approvati solo dopo aver dimostrato un'efficacia e una sicurezza equivalenti ai farmaci di riferimento. Questo processo include valutazioni da parte dell'Ema (Agenzia Europea dei Medicinali) e dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), con quest'ultima responsabile anche della rimborsabilità. I biosimilari, disponibili dopo la scadenza del brevetto dei farmaci originatori, hanno un costo inferiore pur mantenendo la stessa efficacia.


Tuttavia, la normativa prevede che i farmaci biologici, sia biosimilari che originatori, siano considerati intercambiabili ma non sostituibili senza il consenso del medico. La decisione di passare da un farmaco originatore a un biosimilare deve essere presa dal medico, mentre il farmacista non può effettuare autonomamente la sostituzione.


In caso di effetti collaterali, la paziente ha la possibilità di segnalare la situazione alla Farmacovigilanza. Secondo la normativa vigente, il medico ha l’obbligo di riportare eventuali reazioni avverse al responsabile della Farmacovigilanza, che provvederà a inserirle nella rete nazionale gestita dall'Aifa. Se i sintomi persistono, il medico potrà considerare l'opzione di tornare a un altro biosimilare o al farmaco originatore. In tal caso, l'acquisto del farmaco non sarà gestito centralmente, ma direttamente dall'azienda sanitaria di competenza, il che significa che l’ospedale Cervello potrebbe essere responsabile per il costo del farmaco che la paziente utilizzava in precedenza.


Notiziario del malato - Rielaborazione testo tratto da nursetimes.org - di Francesco Martucci - Febbraio 2025

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