NELLA FIBROMIALGIA PUO' AIUTARE LA DIETA MEDITERRANEA

NELLA FIBROMIALGIA PUO' AIUTARE LA DIETA MEDITERRANEA

NELLA FIBROMIALGIA PUO' AIUTARE LA DIETA MEDITERRANEA

"Uno studio italiano pubblicato su Pain and Therapy ha scoperto che nei pazienti con fibromialgia, evitare cibi infiammatori e seguire una corretta alimentazione può migliorare la qualità della vita."


La fibromialgia è una malattia debilitante che fino ad oggi non ha trovato una risposta efficace da parte dei farmaci disponibili. È caratterizzata da dolore nociplastico, una condizione in cui si verifica una sensibilizzazione centrale accompagnata da modifiche nella trasmissione dei segnali nervosi nel sistema nervoso centrale. Oltre alla sensibilizzazione centrale, un'altra causa della fibromialgia potrebbe essere l'infiammazione, che si manifesta con una forte risposta vascolare e il rilascio di sostanze chimiche infiammatorie.


Esistono prove che dimostrano che anche la dieta può causare infiammazione nel corpo. Questa infiammazione può influenzare il sistema digestivo e portare al rilascio di sostanze chiamate citochine, che possono avere effetti sul sistema nervoso centrale e contribuire al dolore cronico. Inoltre, l'infiammazione può causare problemi di permeabilità intestinale, permettendo a sostanze dannose di passare nel circolo sanguigno. Al momento, ci sono poche prove sull'efficacia di diete specifiche nella gestione della fibromialgia. Tuttavia, una recente analisi ha evidenziato che la dieta mediterranea potrebbe avere effetti positivi nel dolore muscoloscheletrico, specialmente nei pazienti con artrite reumatoide. Anche se i risultati sono promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare tali benefici.


«Scopo di questo studio randomizzato e controllato era stabilire l'effetto di una dieta mediterranea personalizzata nei pazienti con fibromialgia, utilizzando una variante che escludeva completamente i latticini e le uova» hanno scritto il primo autore Ilenia Casini, del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Neuroscienze dell’Università di Siena e colleghi. «L’ipotesi era che questo tipo di dieta potesse ridurre i processi infiammatori all’interno dei meccanismi della fibromialgia e migliorare il principale indice di gravità della malattia».


Nel presente studio sono stati reclutati 100 pazienti ambulatoriali sottoposti a valutazioni cliniche, nutrizionali e dietetiche. I partecipanti sono stati randomizzati in due gruppi: quello di controllo, che ha seguito per 8 settimane una dieta equilibrata adattata all'indice di massa corporea, e il gruppo DIETA, che ha seguito una dieta mediterranea personalizzata.


Dieta equilibrata generica vs dieta mediterranea personalizzata


Tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento con farmaci antiepilettici e antidepressivi e la dieta è stata pianificata in base all'indice di massa corporea, all'età e alle allergie alimentari dei partecipanti. L'apporto calorico è stato stabilito in base al peso: 1.700-1.900 kcal al giorno per i normopeso, 1.400-1.600 kcal al giorno per i sovrappeso e 1.100-1.300 kcal al giorno per gli obesi.


La dieta proposta prevedeva cinque pasti al giorno per 4 settimane, con un apporto energetico giornaliero bilanciato tra carboidrati complessi, grassi (principalmente PUFA da olio extravergine di oliva, pesce e frutta secca) e proteine. Inoltre, è stato incluso un adeguato apporto di fibre da frutta, verdura e alimenti ricchi di amido.


Con la dieta mediterranea personalizzata migliorano molti parametri


Lo studio condotto ha coinvolto un totale di 84 pazienti che hanno completato il percorso di ricerca. I risultati hanno evidenziato che un gran numero di partecipanti presentava disturbi alimentari legati alla tipologia di cibo consumato, alla quantità e all'ordine dei pasti.


Dopo soli 30 giorni, nel gruppo che ha seguito la dieta prescritta sono stati riscontrati miglioramenti significativi rispetto al gruppo di controllo. In particolare, si è registrato un miglioramento nei punteggi riguardanti la disabilità del dolore, nonostante le misurazioni specifiche della fibromialgia come l'indice del dolore diffuso (WPI) e la scala di gravità dei sintomi (SS) non abbiano subito variazioni rilevanti. Al contrario, sono stati registrati miglioramenti nei punteggi del questionario sull'impatto della fibromialgia (FIQ) e nei sottopunteggi del brief pain inventory (BPI), che indicano un miglioramento nella disabilità e nell'interferenza del dolore con le attività quotidiane e lavorative.


Inoltre, l'effetto positivo sull'umore derivante dall'aumento delle capacità quotidiane potrebbe essere attribuito direttamente alla dieta mediterranea antinfiammatoria, la quale potrebbe contribuire a migliorare i sintomi di ansia e depressione, come evidenziato da numerosi studi. Questo è particolarmente rilevante per i pazienti affetti da fibromialgia, dato che i sintomi depressivi sono comuni e contribuiscono alla diagnosi della malattia.


Influenza della dieta sulla fibromialgia


Recenti studi hanno evidenziato il danno che alcuni alimenti possono causare all'intestino e alla salute in generale. Una maggiore permeabilità intestinale può portare al contatto tra sostanze digerite e non digerite con il sistema immunitario intestinale, causando un aumento di elementi infiammatori nel sangue, come spiegano gli autori della ricerca. Anche se i sintomi come il dolore intestinale sono rari, la circolazione di queste sostanze nel corpo può influenzare la sensibilità al dolore nei muscoli. È noto, ad esempio, che la fibromialgia è caratterizzata da dolori diffusi senza cause evidenti nelle zone affette. La presenza di problemi intestinali potrebbe spiegare tali condizioni, e per questo motivo si è osservato un miglioramento generale nei pazienti che hanno seguito una dieta specifica, nonostante soffrissero di dolore cronico da molti anni. I possibili meccanismi d’azione alla base dei benefici per la salute derivanti dalla manipolazione dietetica e dall’eliminazione di possibili alimenti offensivi possono includere cambiamenti significativi nel microbiota intestinale, altamente sensibile alla natura degli alimenti. In sintesi, secondo questo studio, l'abitudine di consumare cibi infiammatori o pasti poco salutari potrebbe peggiorare i sintomi della fibromialgia. Al contrario, prestare attenzione all'alimentazione potrebbe portare a miglioramenti nella qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.


Reumatologia dal web - Rielaborazione testo da pharmastar.it - di Davide Cavaleri - Maggio 2024

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