"Le malattie reumatiche, soprattutto quelle autoimmuni e l'osteoporosi, colpiscono più frequentemente le donne, con un rapporto che può arrivare a 9 a 1, come nel caso della sclerodermia e del lupus eritematoso sistemico".
Ormoni sessuali e fattori genetici
Non è ancora chiaro il motivo per cui le malattie reumatiche colpiscano più frequentemente le donne. Diverse teorie sono state avanzate, ma nessuna di esse ha fornito una spiegazione definitiva.
"È certo che gli ormoni sessuali hanno un ruolo significativo," afferma Bianca Marasini, Senior Consultant presso l'Ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo. "L'osteoporosi, per esempio, si manifesta con maggiore frequenza dopo la menopausa, e molte malattie reumatiche autoimmuni, come le connettiviti, il lupus eritematoso sistemico (LES), la sclerodermia e l'artrite reumatoide, si riscontrano più spesso nelle donne in età fertile. Tuttavia, questo non implica che tali malattie rappresentino un ostacolo alla gravidanza; le donne affette possono affrontare serenamente una o più gravidanze, a patto che siano pianificate con il supporto del medico e che la condizione sia sotto controllo. Anche se i fattori genetici possono influire, attualmente non esiste un test predittivo e nessun farmaco ha dimostrato di avere un effetto preventivo, ad eccezione dell'osteoporosi, per la quale un esame MOC può rivelare una ridotta densità ossea e una terapia adeguata può prevenire fratture."
Ambiente e stile di vita
Altri aspetti che hanno suscitato interesse riguardo alla maggiore incidenza delle malattie reumatiche nelle donne includono l'ambiente e lo stile di vita. Si è discusso, ad esempio, dell'impatto di alcuni cosmetici, come il rossetto, sul rischio di LES, dell'esposizione ai raggi UV in relazione a certe connettiviti e della silice in riferimento alla sclerodermia.
Il background genetico, combinato con l'esposizione a fattori ambientali e a specifiche abitudini di vita, potrebbe avere un ruolo nell'insorgenza delle malattie reumatiche, in particolare in momenti chiave come il periodo fertile e la menopausa. Tuttavia, ad oggi, gran parte di queste affermazioni rimane ipotetica.
"Una nuova disciplina, la Medicina di Genere," aggiunge la professoressa Marasini, "sta guadagnando rilevanza poiché si concentra sulle differenze di genere nelle manifestazioni di varie patologie, non solo reumatiche. Le prime ricerche suggeriscono che non solo la prevalenza, ma anche i sintomi clinici e la risposta ai trattamenti possono variare tra uomini e donne. I progressi in questo ambito potrebbero portare a strategie terapeutiche più personalizzate e, probabilmente, a migliori opportunità di prevenzione delle malattie."
Malattie reumatiche - Rielaborazione testo da gavazzeni.it - Dicembre 2024