LUPUS: LE TANTE FACCE DELL'INTERFERONE

LUPUS: LE TANTE FACCE DELL'INTERFERONE

LUPUS: LE TANTE FACCE DELL'INTERFERONE

"Scienziati di Northwestern Medicine e Brigham and Women’s Hospital scoprono difetto molecolare che causa risposta immunitaria patologica nel LES. Inversione del difetto potrebbe curare la malattia."


Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una grave malattia autoimmune caratterizzata da interazioni disfunzionali tra cellule T e B. Nella patologia del LES, vi è un aumento delle cellule T helper follicolari (TFH) e delle cellule T helper periferiche (TPH), che forniscono supporto alle cellule B. Queste cellule T producono alti livelli della proteina CXCL13, coinvolta nell'attrazione delle cellule B. Tuttavia, la regolazione della produzione di CXCL13 e la relazione tra le cellule T CXCL13+ e altre cellule T rimangono ancora poco chiare. Il LES può causare danni gravi e persino fatali a vari organi come i reni, il cervello e il cuore. Attualmente i trattamenti disponibili non sono sempre efficaci nel controllare la malattia e spesso causano effetti collaterali che compromettono la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni. In sintesi, il LES rappresenta una sfida clinica importante a causa delle sue complesse interazioni cellulari e della difficoltà nel trovare terapie efficaci che possano controllare la malattia senza compromettere ulteriormente il sistema immunitario.


Gli scienziati della Northwestern Medicine e del Brigham and Women’s Hospital hanno individuato un difetto molecolare che favorisce la risposta immunitaria dannosa nel Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e hanno dimostrato che correggere questo difetto potrebbe potenzialmente invertire la malattia. In uno studio che verrà pubblicato su Nature questo mese, gli scienziati hanno identificato un nuovo percorso che contribuisce allo sviluppo del lupus. Sono stati riscontrati cambiamenti in diverse molecole nel sangue dei pazienti affetti da lupus, i quali portano a una scarsa attivazione di un percorso controllato dal recettore degli idrocarburi arilici (AhR), responsabile della regolazione della risposta delle cellule agli agenti inquinanti, batterici o metabolici presenti nell'ambiente. Una ridotta attivazione dell'AhR porta all'aumento eccessivo delle cellule immunitarie che favoriscono la malattia, note come cellule T helper periferiche, che a loro volta stimolano la produzione di autoanticorpi dannosi.


Nel corso di recenti ricerche, è stato individuato un disequilibrio nei fenotipi delle cellule T CD4+ nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico (LES), caratterizzato da un aumento delle cellule T PD-1+/ICOS+ CXCL13+ e una diminuzione delle cellule T CD96hi IL-22+. Attraverso l'utilizzo di screening CRISPR, i ricercatori hanno identificato il recettore degli idrocarburi arilici (AhR) come un importante regolatore negativo nella produzione di CXCL13 da parte dei linfociti T CD4+ umani. Studi di trascrittomica hanno successivamente confermato che AhR collabora con il proto-oncogene c-Jun per inibire la differenziazione delle cellule CXCL13+ TPH/TFH e favorire l'insorgenza di un fenotipo IL-22+. Al contrario, l'interferone di tipo I, un fattore patogeno nel LES, si oppone ad AhR e c-Jun, promuovendo la produzione di CXCL13 da parte dei linfociti T. Per dimostrare che questa scoperta potrebbe rivelarsi utile per sviluppare terapie, i ricercatori hanno eseguito test su campioni di sangue di pazienti affetti da LES, somministrando molecole che attivano AhR.


Recenti studi hanno dimostrato che le cellule linfocitarie Th22, coinvolte nel lupus eritematoso sistemico, potrebbero essere riprogrammate grazie all'interferone per favorire la guarigione delle lesioni causate da questa malattia autoimmune. Tuttavia, l'interferone non influisce solo su questo tipo di cellule, ma potrebbe anche essere correlato alle infezioni virali che possono peggiorare i sintomi del lupus, come nel caso del virus Epstein-Barr. Gli studiosi cinesi dell'Hebei Medical University hanno osservato che le infezioni virali potrebbero aumentare la produzione di IFN-α, promuovere la differentiazione delle cellule Th17 e causare uno squilibrio immunitario tra le cellule Th17 e le cellule Treg, che potrebbero contribuire allo sviluppo e all'aggravamento del lupus. In particolare, è stata riscontrata un'inibizione dell'espressione di C-MAF e un'aumentata attivazione della via di STAT-3. Dal punto di vista del meccanismo, ciò che è stato detto ha senso: STAT-3 regola l'espressione di molte citochine infiammatorie, mentre c-Maf fa parte della famiglia dei regolatori trascrizionali insieme al fattore di trascrizione Nrf-2, il quale permette l'espressione di enzimi e proteine antiossidanti e antinfiammatorie. Le proteine MAF sono anche regolatori della maturazione di varie linee tissutali come pancreas, rene, midollo osseo e sistema nervoso. La loro mancata azione sulle sottopopolazioni linfocitarie potrebbe quindi essere responsabile dello sbilanciamento del rapporto linfocitario Th17/Treg, che a sua volta potrebbe causare l'insorgenza di malattie autoimmuni, tra cui il LES.


Reumatologia dal web - Rielaborazione testo tratto da medicomunicare.it - di Dr. Gianfrancesco Cormaci - Luglio 2024

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