CURRICULUM: VA INSERITA L'INVALIDITA'?

CURRICULUM: VA INSERITA L'INVALIDITA'?

CURRICULUM: VA INSERITA L'INVALIDITA'?

"Esiste una legge che richiede di segnalare la disabilità per cercare lavoro? Vantaggi per le categorie protette."


Se sei una persona con disabilità e hai una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, appartieni alle categorie protette, le quali, secondo la legge, hanno diritto a particolari agevolazioni per accedere o reintegrarsi nel mercato del lavoro. Potresti chiederti se menzionare la tua invalidità nel curriculum vitae sia opportuno. Questo non perché tu voglia nascondere informazioni, ma perché potrebbe influenzare la tua candidatura in un'azienda che sta cercando di assumere personale appartenente a queste categorie. La normativa stabilisce che i lavoratori con disabilità possano beneficiare di un accesso prioritario al lavoro. Dal 1° gennaio 2018, ad esempio, le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35 sono obbligate ad assumere almeno un lavoratore disabile, anche se non avevano intenzione di ampliare il proprio organico. La semplice presenza di un certo numero di dipendenti implica l’obbligo di integrare il personale con una persona con invalidità.


Le aziende che non rispettano tale requisito sono soggette a sanzioni; in particolare, dal 60° giorno in cui scatta l’obbligo, devono versare 153,20 euro per ogni giorno di mancata assunzione, una cifra equivalente a cinque volte il contributo esonerativo previsto dalla legge. Pertanto, includere nel curriculum vitae l’informazione riguardante la tua condizione di disabilità potrebbe rivelarsi un vantaggio, facilitando così la ricerca di un’occupazione. Resta però da chiarire se sia obbligatorio o meno segnalare la propria disabilità nel curriculum. Analizziamo cosa prevede la legge in merito a questa questione e se l’inclusione di tale informazione nel CV sia una decisione obbligata o volontaria.


Invalidità e lavoro: le categorie protette


La normativa vigente prevede che le persone con un'invalidità civile superiore al 45% possano accedere a categorie protette, garantendo loro un vantaggio nella ricerca di occupazione. Tra i beneficiari di queste categorie, si annoverano anche coloro che presentano un'invalidità lavorativa superiore al 33%, gli invalidi di guerra e per servizio, nonché le persone sordomute e non vedenti. Per iscriversi alle liste di collocamento mirato presso i centri per l’impiego, è necessario essere disoccupati e avere un'età compresa tra i 15 e i 65 anni. È importante notare che le aziende con più di 15 dipendenti hanno l'obbligo di assumere un numero minimo di persone appartenenti alle categorie protette. Più precisamente, le proporzioni da rispettare sono le seguenti:


  1. invalido per aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35;
  2. invalidi per quelle con da 36 a 50 dipendenti;
  3. il 7% di invalidi e un ulteriore beneficiario delle categorie protette per le aziende con un numero di dipendenti da 51 a 150;
  4. il 7% di invalidi e l'1% di altri beneficiari delle categorie protette per le aziende con oltre 150 dipendenti.


Chi ha un’invalidità può essere assunto da un’azienda in due modi:


  • per chiamata nominativa, individuando direttamente la persona da assumere;
  • per chiamata numerica attraverso le liste del Centro per l’impiego;
  • per concorso pubblico quando l’assunzione lo richiede.
  • Se la percentuale di invalidità è superiore all’80%, il lavoratore non è obbligato a svolgere una prova preselettiva se prevista dal bando di concorso.


Invalidità nel curriculum: è obbligatorio inserirla?


Attualmente non esiste alcuna normativa che richieda a una persona disabile di indicare la propria invalidità nel curriculum vitae. Ciò implica che la decisione di menzionare questa condizione nella documentazione da inviare a un'azienda per una candidatura è puramente personale. Tuttavia, come abbiamo osservato, essere registrati nelle liste del collocamento privato offre vantaggi per chi appartiene alle categorie protette nella ricerca di un impiego. Pertanto, includere l'invalidità nel proprio curriculum può rappresentare un'opportunità. Non si tratta di un'assunzione automatica, poiché le competenze professionali sono la vera chiave di valutazione, piuttosto che la condizione di disabilità; ma le aziende potrebbero contattarti prima per posizioni che richiedono l'inserimento di personale con diritto al collocamento mirato, in conformità con la normativa vigente.


Dove è opportuno indicare l'invalidità nel CV?


Si può scegliere di inserirla all’inizio, accanto ai dati personali, oppure alla fine nella sezione «altre informazioni». È consigliabile specificare il grado di invalidità, ovvero la percentuale di riduzione della capacità lavorativa.È importante sottolineare che non è obbligatorio riportare l'invalidità nel curriculum. Sebbene possa essere utile menzionare la propria disabilità, non è necessario fornire dettagli sulla patologia o altre informazioni di carattere medico. Tuttavia, è consigliabile comunicare eventuali situazioni ambientali che possano limitare la capacità di lavorare, come reparti che trattano sostanze particolari o ambienti che compromettano la mobilità.


Alla fine, sarà compito dell'azienda valutare le tue abilità e competenze. È possibile che tu venga assunto anche senza che l'azienda sia obbligata a rispettare le normative sulle categorie protette, semplicemente perché le tue capacità sono in linea con le loro necessità, a prescindere dalla tua invalidità. Hai quindi rispettato il dovere di trasparenza, segnalando la tua condizione già al momento della candidatura.


Diritti del malato - Rielaborazione testo tratto da laleggepertutti.it - Settembre 2024

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