Se l’inquilino moroso, è disabile, si può procedere allo sfratto? Ci sono tutele particolari, per l’inquilino che si trova in questa situazione? Insomma, come si può agire in questi casi, sia dal punto di vista del proprietario che dal punto di vista dell’inquilino? In realtà, tutti conoscono e temono lo sfratto ma pochi sanno cosa succede se chi non paga è beneficiario della Legge 104. Partiamo, innanzitutto dal presupposto che chiunque non paghi il canone di locazione, può essere sfrattato, a prescindere dalle proprie condizioni. Il Legislatore in materia di sfratto, nulla prevede in ordine a situazioni soggettive di invalidità. Ecco che, in via generale, qualora l’inquilino, anche se disabile, non paghi il canone, il proprietario dell’immobile potrà sicuramente rivolgersi all’autorità giudiziaria, intimando lo sfratto. Tuttavia, anche se non c’è una disciplina specifica, l’inquilino può giocarsi delle carte, infatti sono previste tutele particolare, eccole di seguito.
Cosa dice la legge?
Innanzitutto, l’inquilino può chiedere al giudice un termine di grazia di 90 giorni, per versare i canoni scaduti e continuare a stare nell’immobile. Inoltre, ricorrendo determinate situazioni, l’inquilino, in sede di opposizione giudiziale, può chiedere la sospensione dell’esecutività dello sfratto.
In particolare, la Legge n.9/2007, dettata per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali, ha previsto tale opportunità. Il giudice, infatti, può disporre la sospensione dell’esecuzione, ricorrendo le seguenti condizioni:
Tutti conoscono e temono lo sfratto ma pochi sanno cosa succede se chi non paga è beneficiario della Legge 104
Inoltre, qualora l’inquilino abbia una disabilità grave, comprovata da idonea documentazione medica, il giudice può disporre la sospensione dello sfratto. Ovvero, fino a che l’inquilino non trovi un’idonea sistemazione che gli consenta la mobilità.
L’inquilino, con disabilità, ha infatti il diritto ad avere il tempo necessario per trovare un’altra sistemazione che gli consenta di svolgere le ordinarie attività quotidiane. Ad ogni modo, se pur la normativa è piuttosto frammentaria, i giudici possono valutare i singoli casi concreti, soprattutto in sede di opposizione all’esecuzione. Infatti, in virtù di certificazione medica idonea a provare una grave disabilità, possono decidere di sospendere lo sfratto, concedendo il tempo necessario per trovare altra sistemazione. Quindi, il proprietario che si ritrovi in questa situazione dovrà semplicemente armarsi di pazienza.
Diritto del malato - Tratto da proiezionidiborsa.it - di Valentina Altobello - Maggio 2021