La legge riconosce alle persone con disabilità la possibilità di fruire di alcune agevolazioni per l’acquisto di un’auto. Tuttavia, e in proposito, ci sono alcuni limiti legati non solo alla condizione di handicap del soggetto richiedente ma anche a ciò che viene indicato nei verbali della commissione medica che stabilisce il grado di invalidità. Per cui, se si vuole acquistare un’auto per disabili, quando si ha diritto ai benefici fiscali? Lo stesso verbale, se riporta una certa dicitura, può dare diritto al contrassegno che consente di avere delle agevolazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli guidati dai disabili stessi o al loro servizio. Il contrassegno, infatti, permette di occupare degli spazi riservati e vietati alle altre macchine. Vediamo, però, quando si ha diritto ai benefici fiscali sull’acquisto dell’auto.
Auto per disabili: quali benefici fiscali?
I principali benefici fiscali sull’acquisto di auto per disabili sono:
Auto per disabili: chi fruisce dei benefici fiscali?
Hanno diritto a fruire dei benefici fiscali sull’acquisto di un’auto per disabili:
Nel caso in cui la persona con handicap sia fiscalmente a carico di un familiare perché ha un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro o a 4.000 euro se di età non superiore a 24 anni, anche il familiare stesso può beneficiare delle agevolazioni per la spesa effettivamente sostenuta nell’interesse del disabile.
Su quali auto per disabili si hanno i benefici fiscali?
È possibile chiedere e ottenere i benefici fiscali per l’acquisto di:
Inoltre:
Quando si ha diritto ai benefici fiscali sulle auto per disabili?
Come si diceva, la possibilità di fruire dei benefici fiscali sull’acquisto di un’auto per disabili non dipende solo dalla condizione fisica dell’interessato e nemmeno delle caratteristiche del veicolo. Il verbale che viene redatto dalla commissione medica accertatrice dello stato di invalidità deve riportare determinate diciture affinché si possa chiedere l’agevolazione.
Nello specifico, nel verbale ci deve essere una di queste indicazioni relative al disabile richiedente:
Iva al 4% auto disabili: i documenti sono cambiati
Rivoluzione dal 18 gennaio scorso per l’IVA auto disabili. Sono cambiati i documenti da presentare per fruire dell’agevolazione. Bisogna esibire solo la patente di guida speciale e un atto notorio relativo al mancato acquisto analogo nei quattro anni precedenti. Lo dice il ministero delle Disabilità. obiettivo: usufruire dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) con l’aliquota ridotta al due per cento per le cessioni e per le importazioni di veicoli adattati agli invalidi.
IVA auto disabili: che cosa fare
Bisogna presentare due documenti. Uno: fotocopia della patente speciale di guida contenente l’indicazione di adattamenti per il veicolo (anche di serie) prescritti dalle commissioni mediche locali. Due: atto notorio attestante che nei quattro anni anteriori alla data di acquisto del veicolo non è stato effettuato acquisto o importazione di veicolo con applicazione dell’aliquota agevolata. Eventuale tre: nel caso di cancellazione nel predetto periodo dal Pubblico registro automobilistico (PRA), il certificato rilasciato dal PRA.
IVA agevolata per vetture disabili: cosa non serve più
Invece, non è più necessario presentare il certificato rilasciato da una delle commissioni mediche provinciali attestante le ridotte o impedite capacità motorie. Non serve la copia del certificato rilasciato in occasione del conseguimento o della conferma di validità della patente di guida.
Non solo auto: altre misure a favore delle persone con disabilità
Vale la pena ricordare che la legge Bilancio 2022 ha appena introdotto altre misure a favore delle persone con disabilità, dice il ministero. Riguardano la riorganizzazione degli Ambiti sociali territoriali (ATS) e dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Norme che riguardano in particolare l’assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari, rivolta a persone anziane non autosufficienti o a persone anziane con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione. Ci sono poi provvedimenti per le soluzioni abitative, anche attraverso nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane, adattamenti dell’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche (compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza).
Assicurazione auto disabili
In Italia sono oltre 3 milioni le persone che sono affette da disabilità, circa il 5,2% della popolazione. Soggetti che presentano problemi di salute importanti che impediscono il normale svolgimento delle attività quotidiane. In una società che vuole essere sempre più inclusiva e attenta alle problematiche dei fragili, il legislatore non poteva che intervenire con disposizioni ad hoc quali agevolazioni e detrazioni fiscali. A regolamentare il tutto, la legge 104/92 del 1992 che stabilisce con precisione le disposizioni a tutela delle persone con disabilità. Nel mondo motoristico sono previste misure che agevolano l’acquisto, la manutenzione e l’adattamento del veicolo. Con un’eccezione importante: l’assicurazione auto per la quale non sono contemplati sostegni statali, pur essendo la Rc obbligatoria per circolare su strada. La creazione di soluzioni di risparmio è lasciata alla discrezione delle singole compagnie assicurative, la maggior parte delle quali prevede polizze auto disabili a cui hanno diritto quanti rientrano nei benefici della legge 104/92.
Polizza auto per disabili: come funziona
L’obiettivo della legge per disabili è quello di mettere le persone aventi ridotta disponibilità motoria nelle condizioni di effettuare gli spostamenti nel miglior modo possibile. Tuttavia, nulla è stato predisposto per quanto riguarda la polizza auto, sia a livello base di tutela sia per quanto riguarda le clausole accessorie. Questo vale anche per i familiari che curano l’assistenza delle persone con disabilità. Anche per le persone con disabilità vale il medesimo discorso delle altre categorie per quanto riguarda il Decreto Bersani, cui hanno parimenti diritto. Si tratta di una misura che permette la stipula di un’assicurazione con analoga classe di merito a nome del guidatore o di un’altra persona dello stesso nucleo familiare. Una soluzione che consente di ottenere, a fronte di una classe bonus malus più bassa, un preventivo inferiore e condizioni ulteriormente vantaggiose.
Diritti del malato - Tratto da laleggepertutti.it - di Carlos Arija Garcia - Luglio 2023