"Il sistema immunitario protegge il corpo dalle infezioni, ma una risposta eccessiva può causare malattie autoimmuni come IBD, psoriasi, artrite reumatoide e sclerosi multipla. IL-23 è un fattore immunitario coinvolto in queste patologie."
Il sistema immunitario utilizza diversi meccanismi per difendere il corpo da infezioni, ma in alcuni casi una risposta immunitaria troppo forte può causare malattie autoimmuni come le malattie infiammatorie intestinali (IBD), la psoriasi, l’artrite reumatoide e la sclerosi multipla. Un fattore chiave coinvolto in queste malattie è l'interleuchina-23 (IL-23), che ha un ruolo sia nella lotta alle infezioni che nello sviluppo di patologie infiammatorie. Finora, non si conosceva il motivo per cui l'IL-23 può avere effetti benefici in alcuni casi e causare malattie in altri. Tuttavia, gli scienziati della Weill Cornell Medicine hanno recentemente identificato un collegamento precedentemente sconosciuto tra due vie cruciali che regolano il sistema immunitario nei mammiferi. Questa scoperta ha profonde implicazioni per la nostra comprensione delle IBD croniche, che influiscono pesantemente sulla salute e sulla qualità di vita di oltre 2 milioni di persone solo negli Stati Uniti.
Nel corso della ricerca condotta nello studio, il team guidato dal dottor Gregory Sonnenberg ha individuato che l'IL-23 ha un impatto sulle cellule linfoidi innate del gruppo 3 (ILC3), un tipo di cellule immunitarie cruciali per la difesa dei tessuti mucosi come l'intestino e i polmoni. In seguito a questa interazione, le ILC3 aumentano l'espressione di CTLA-4, che è un importante regolatore in grado di prevenire attacchi autoimmuni del sistema immunitario nei confronti del corpo e del microbiota intestinale salutare. Questa reciproca regolazione permette di bilanciare gli effetti pro-infiammatori dell'IL-23 al fine di garantire la salute dell'intestino, compromessa in patologie come la malattia infiammatoria intestinale (IBD). I risultati ottenuti evidenziano il ruolo cruciale delle ILC3 come elemento di connessione tra la potente risposta infiammatoria scatenata dall'IL-23 e i meccanismi di controllo coinvolti nella regolazione del sistema immunitario intestinale. Questa scoperta fornisce spunti interessanti su come sfruttare tale meccanismo per affrontare il cancro e mitigare gli effetti collaterali gravi dell'immunoterapia antitumorale.
I ricercatori hanno utilizzato il sequenziamento dell’RNA a cellula singola per esaminare gli effetti dell’IL-23 su diverse cellule immunitarie nell’intestino sano. Dai risultati è emerso che l’IL-23 attiva fortemente la via CTLA-4 nelle ILC3 nell’intestino sano, e il blocco di questo percorso ha causato gravi infiammazioni intestinali. Per confermare l'applicabilità dei risultati agli esseri umani, i ricercatori hanno consultato la Live Cell Bank del Jill Roberts Institute, che comprende campioni anonimizzati da individui con IBD e individui sani. In seguito, hanno collaborato con il Dr. Robbyn Sockolow, professore di Pediatria clinica presso il Dipartimento di Pediatria a Weill Cornell, per confermare i risultati anche nei pazienti. I risultati hanno confermato l'esistenza di un nuovo percorso immunologico nell'intestino umano sano, compromesso nell'intestino infiammato dei pazienti con IBD. Questa ricerca potrebbe offrire una nuova prospettiva sulla relazione tra IL-23 e l'infiammazione intestinale nell'IBD umano. Gli studiosi sono stati sorpresi dal dialogo tra le due vie molecolari, poiché solitamente si pensava che il CTLA-4 fosse coinvolto solo nelle funzioni dei linfociti T. Tuttavia, il fatto che sia regolato dalla IL-23 nelle cellule ILC suggerisce la possibilità di sviluppare approcci terapeutici più ampi e selelettivi. Questo studio potrebbe anche aprire nuove strade per combattere il cancro e spiegare perché l'infiammazione intestinale è un effetto collaterale comune di alcuni farmaci immunoterapici che bloccano il CTLA-4. Questi farmaci sono utilizzati per rallentare il sistema immunitario consentendogli di contrastare il cancro.
I nuovi risultati indicano che il ruolo del CTLA-4 sulle cellule ILC3 e altri linfociti innati o correlati è importante nella lotta contro il cancro. Tuttavia, il blocco del CTLA-4 sulle ILC3 potrebbe causare gravi infiammazioni intestinali che potrebbero portare i pazienti a interrompere la terapia contro il cancro. È necessario condurre ulteriori studi prima di poter applicare questi risultati a nuovi trattamenti. Gli scienziati stanno considerando la possibilità di sviluppare terapie più mirate che evitino di influenzare le ILC3 dell'intestino o che bloccano contemporaneamente l'IL-23. Questi risultati potrebbero anche avere implicazioni nel campo dello sviluppo di nuove terapie per malattie autoimmuni mediata dall'IL-23.
Reumatologia dal web - Rielaborazione testo tratto da medicomunicare.it - di Dr. Gianfrancesco Cormaci - Giugno 2024