"Il caregiver è una figura che offre assistenza a un parente disabile grave all'interno del proprio nucleo familiare. Questo ruolo comporta diversi vantaggi dal punto di vista previdenziale e sarà ancora rilevante nel 2024."
Le misure che consentono di anticipare le uscite dal lavoro per questa figura particolare sono due. Una destinata a tutti i lavoratori mentre l’altra soltanto a determinate categorie. Ma questo significa che chi ha invalidi in casa va in pensione prima, perché esistono normative che lo permettono.
Chi ha invalidi in casa va in pensione anche a 59 anni, ecco come fare nel 2024
Per essere considerati caregiver dal punto di vista previdenziale e quindi per avere accesso ad una delle due misure di cui andremo a verificare adesso i requisiti, bisogna rispettare determinate condizioni. Infatti l’assistenza del parente disabile deve essere partita da almeno sei mesi prima di presentare domanda per una delle due misure. In pratica bisogna risultare conviventi con il parente disabile da almeno sei mesi prima di inoltrare istanza di pensionamento all’INPS.
Chi ha invalidi in casa e rispetta questa condizione, può uscire dal lavoro già a 59 anni di età e la misura che lo consente è Opzione Donna. Infatti per le caregiver si può andare in pensione una volta raggiunti i 35 anni di contributi versati ed a partire dai 61 anni di età. Ma chi ha avuto due o più figli, può anticipare l’uscita a 59 anni. Se invece il figlio avuto è solo uno, l’uscita può essere a 60 anni. Età e contributi però vanno centrati sempre entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello di pensionamento. E la prestazione è calcolata interamente con il sistema contributivo.
Per i caregivers, anche l’Anticipo sociale
Un’altra misura che nel 2024 sarà a favore dei caregivers, è l’APE sociale. Una misura destinata sia agli uomini che alle donne ed a prescindere dall’attività lavorativa svolta. L’uscita è ammessa a partire dai 63 anni e 5 mesi di età, con 30 anni di contributi versati. La pensione è calcolata con il sistema misto, ma ha delle nette limitazioni rispetto all’Opzione Donna. Infatti la prestazione non prevede la tredicesima mensilità, non concede gli assegni per il nucleo familiare e non si adegua al tasso di inflazione. L’importo massimo della prestazione spettante pari a 1.500 euro al mese ed è privo di maggiorazioni sociali.
Notiziario del malato -
proiezionidiborsa.it - di Giacomo Mazzarella - Gennaio 2024