Esistono delle particolari patologie reumatologiche caratterizzate dal deposito di cristalli nelle articolazioni. Si chiamano artriti microcristalline. Ma cosa sono di preciso e come si manifestano? Lo abbiamo chiesto al prof. Marco Gabini, Segretario Generale della Società Italiana di Reumatologia (SIR).
“Sono artriti acute, tipicamente monoarticolari caratterizzate da intenso e persistente dolore dell’articolazione colpita - afferma il prof. Gabini -. Abbiamo testimonianze storiche, di persone vissute molti anni fa, che lo descrivono come il dolore più acuto che si possa immaginare. Queste artriti sono caratterizzate dalla precipitazione di microcristalli - di acido urico o di pirofosfato - all’interno del cavo articolare. Hanno una durata media di 4-5 giorni dopo i quali di solito si risolvono e l’articolazione torna generalmente come prima. L’identificazione dei cristalli e l’unica prova certa e inequivocabile per ottenere una diagnosi corretta”. “Sono patologie antiche legate all’opulenza come, per esempio, la gotta che una volta interessava solo i ricchi signori o i nobili - prosegue il prof. Gabini -. Quest’ultima oggi sta avendo di nuovo una grande diffusione e i dati epidemiologici più recenti evidenziano come colpisca fino all’1% della popolazione. Quindi non possiamo considerala solo come una malattia solo del passato. Nella gotta i cristalli sono in grado di attivare una risposta infiammatoria che coinvolge il sistema innato, con abbondante produzione di citochine, tra cui interleuchina 1 che è il bersaglio terapeutico di nuove linee di trattamento. L ‘ iperuricemia ha strategie di cura specifiche da attuare in un periodo successivo e solo dopo la risoluzione dell’artrite acuta”.
Tratto da reumatologia.it - di Prof. Marco Gambino - Gennaio 2021