ARTRITE REUMATOIDE E FIBRE DI CEREALI

ARTRITE REUMATOIDE E FIBRE DI CEREALI

ARTRITE REUMATOIDE E FIBRE DI CEREALI

"Individui con più fibre di cereali hanno minor rischio di artrite reumatoide (AR), secondo uno studio su Nature Scientific Reports. L'Indice Infiammatorio Dietetico è importante per prevenire e gestire l'AR."


Gli individui con un maggiore apporto di fibre di cereali hanno minori probabilità di andare incontro a sviluppo di artrite reumatoide (AR). Queste le conclusioni principali di uno studio pubblicato su Nature Scientific Reports, che ha anche osservato come il punteggio dell'Indice Infiammatorio Dietetico sia un "intermediario cruciale" in questa relazione, evidenziando il ruolo della dieta nella prevenzione e nella gestione dell'AR.

Razionale e disegno dello studio


Alla luce delle evidenze attuali esistenti, “…una dieta ricca di fibre alimentari sarebbe in grado di mitigare l'infiammazione e, quindi, ridurre il rischio di AR – scrivono i ricercatori nell’introdiuzione allo studio -. Tuttavia, non esistono ancora dati per quanto riguarda l'entità e la natura del ruolo di mediazione dell'indice [Dietary Inflammatory Index (DII)] nella relazione tra l'assunzione di fibre alimentari e il rischio di AR".

Per approfondire i legami esistenti tra l’assunzione di fibre alimentari - di varia provenienza - e l’AR, nonché sull'eventuale influenza dell'Indice infiammatorio dietetico, i ricercatori hanno condotto uno studio trasversalebasati sui dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) Usa dal 2011 al 2020. La loro analisi comprendeva 15.114 persone (età media, 46,37 anni; 57,74% donne), di cui circa il 7% (n = 1.053) con AR. L'assunzione di fibre da parte di ciascun partecipante è stata valutata attraverso due sessioni di valutazione della dieta nelle 24 ore, mentre lo stato dell’AR è stato auto-riferito tramite questionari.
I punteggi dell'indice infiammatorio dietetico sono stati calcolati in base ai singoli marcatori dietetici e ai corrispondenti z score, scrivono i ricercatori. Le relazioni tra queste variabili sono state valutate mediante un’analisi di regressione logistica multivariata.

Risultati principali


Dall’analisi dei dati è emerso che l'assunzione mediana di fibre totali tra i pazienti con AR era di 13,6 g al giorno, con un range compreso tra 0 e 97,4 g al giorno, rispetto ai 14,7 g al giorno, con un range compreso tra 0 e 134,8 g al giorno, tra i pazienti senza AR. Dopo aggiustamento dei dati per la presenza di molteplici fattori confondenti, i ricercatori hanno scoperto che i cereali rappresentavano l'unica fonte di assunzione di fibre a mostrare una correlazione significativamente inversa con l'insorgenza dell'AR (OR = 0,85; IC95%: 0,76-1,02), mentre le fibre di verdura e frutta hanno mostrato "legami tenui e inconcludenti", con OR rispettivamente di 0,98 (IC95%: 0,87-1,1) e 1,03 (95% CI, 0,96-1,1).
L'associazione con l'assunzione di fibre di cereali è, peraltro, risultata più forte in un'analisi di sensibilità (OR = 0,72; IC95%: 0,61-0,85).

Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato un "ruolo di mediazione significativo, anche se non predominante" per l'indice di infiammazione alimentare nella relazione tra l'insorgenza dell’AR e l'assunzione di fibre.
Le proporzioni stimate di mediazione erano del 36,12% nella relazione tra AR e assunzione totale di fibre e del 40,35% tra AR e assunzione specifica di fibre di cereali (P <0,001 per entrambi).

Riassumendo


Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno tenuto a sottolineare due intuizioni "critiche" emerse dal loro studio. "In primo luogo – spiegano i ricercatori – lo studio stabilisce una chiara correlazione tra l'assunzione subottimale di fibre e l'aumento della prevalenza di AR, identificando la fibra di cereali come il principale fattore di attenuazione".

 "In secondo luogo – aggiungono nelle conclusioni – l’analisi ha evidenziato il ruolo dell’indice di infiammazione alimentare (DII) come un intermediario critico nell'associazione tra consumo di fibre e insorgenza di RA. In particolare, mentre il ruolo di mediazione del DII scende al di sotto del 50%, il suo impatto diretto supera notevolmente l'effetto indiretto, sottolineandone il peso rilevante nella connessione tra fibre e incidenza di AR".

Attenzione: (Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento. Per quanto riguarda il fai da te, questo potrebbe essere potenzialmente pericoloso, AIRA ODV non è responsabile di eventuali danni a animali, cose o persone in seguito all’applicazione di metodi descritti negli articoli. Si ricorda che bisogna prestare attenzione ai materiali e prodotti usati che potrebbero in alcuni casi anche nuocere alla salute o creare allergie o altri effetti negativi).


Alimentazione - Tratto da pharmastar.it - Marzo 2024

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