ALIMENTAZIONE VEGETALE INTEGRALE PER GESTIRE L'A.R.

ALIMENTAZIONE VEGETALE INTEGRALE PER GESTIRE L'A.R.

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"L'artrite reumatoide (ARE) è una condiziona autoimmune sensibile sia ai farmaci che allo stile di vita. Studi confermano che smettere di fumare porta a un miglioramento significativo dei sintomi per i pazienti con ARE."


L'artrite reumatoide (ARE) è una malattia autoimmune che può essere influenzata non solo dai farmaci, ma anche dallo stile di vita. Vari studi hanno dimostrato che smettere di fumare può portare a un miglioramento significativo dei sintomi nei pazienti affetti da ARE. Inoltre, la gestione dello stress può ridurre il rischio di riacutizzazioni improvvise (flares). Anche l'alimentazione gioca un ruolo importante: alcuni dati suggeriscono che una dieta senza glutine potrebbe essere utile per alcuni pazienti. Al contrario, una dieta occidentale ipercalorica e povera di frutta e verdura può favorire un ambiente infiammatorio nel corpo, contribuendo a un peggioramento della condizione clinica. Questo stato infiammatorio può anche rendere le terapie farmacologiche meno efficaci.


Un recente studio di 16 settimane denominato Plants for Joints ha dimostrato che l'adozione di un protocollo alimentare vegetariano, ipocalorico e di esclusione “antigenica” può migliorare i valori del test DAS28 nei pazienti affetti da artrite reumatoide. L'intervento prevedeva una dieta a base di alimenti integrali e vegetali, attività fisica e gestione dello stress. Risultati precedenti avevano già evidenziato una significativa riduzione del DAS28 rispetto alle cure abituali. Per valutare l'efficacia a lungo termine di questo approccio, i ricercatori hanno pianificato di monitorare l'attività della malattia dopo 2 anni.


Dopo un periodo iniziale di 16 settimane randomizzato, anche il gruppo di controllo ha ricevuto l’intervento. I partecipanti sono stati seguiti per 2 anni con visite semestrali e webinar annuali di promozione dell’adesione. Le persone con DAS28 <2,6 hanno seguito un protocollo per ridurre gradualmente i farmaci antireumatici sotto supervisione del reumatologo. Il 62% di coloro che hanno completato lo studio originale ha anche completato il follow-up di 2 anni. I risultati a lungo termine hanno dimostrato che il miglioramento del DAS28 è stato mantenuto per 2 anni dopo il completamento, risultando significativamente inferiore rispetto al basale. Il conteggio delle articolazioni dolenti e i componenti relativi alla salute generale del DAS28 sono migliorati significativamente, sebbene non si siano registrate differenze significative nella VES.


Il follow-up di 2 anni ha evidenziato che i risultati ottenuti nelle persone che hanno completato lo studio di estensione sono stati simili a quelli di coloro che lo hanno interrotto prematuramente. Dei 39 partecipanti che hanno completato il follow-up e utilizzato farmaci antireumatici modificanti la malattia, il 44% ha ridotto o interrotto l'uso dei farmaci, il 26% ha mantenuto un utilizzo stabile, mentre il 31% ha aumentato la dose. Tra coloro che hanno ridotto o mantenuto stabile l'utilizzo dei farmaci, il 65% ha registrato un miglioramento nel DAS28.

Dopo i due anni di follow-up, è stato osservato un aumento del colesterolo HDL e un significativo calo dei livelli di proteina C-reattiva rispetto ai valori basali. Non sono state riscontrate differenze significative riguardo al peso, alla circonferenza vita, al colesterolo LDL o all'HbA1c. Questi risultati suggeriscono che le modifiche intensive dello stile di vita possono essere efficaci nel lungo termine per le persone affette da artrite reumatoide.


Alimentazione - Rielaborazione  testo tratto da medicomunicare.it - di Dr. Gianfrancesco Cormaci - Giugno 2024

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