Delle terapie naturali che si dice abbiano avuto successo nella cura dell'Artrite Reumatoide, tre sono state scientificamente provate e sono risultate essere d'aiuto:
Agopuntura e malattie autoimmuni
Si chiamano malattie autoimmuni quelle denotate dalla produzione di anticorpi contro lo stesso organismo affetto dalla malattia. Sono considerate autoimmuni malattie come la psoriasi, artrite reumatoide, polimialgia reumatica, fibromialgia, tiroidite e molte infiammazioni croniche. Nelle malattie autoimmuni l'infiammazione cronica è associata a un'alterazione neuroendocrina che impedisce il suo estinguersi. Un deficit nella risposta dell'asse immunoendocrino determina la difficoltà a ridurre l'attività infiammatoria in corso. Test di stimolazione mediante ACTH producono in questi pazienti una risposta molto attenuata nel rilascio di cortisolo evidenziando l'ipofunzionalità dell'asse HPA. La condizione è complessa perché oltre l'insufficienza della secrezione del cortisolo come risposta a stressors si evidenzia anche un’inerzia nel ripristino dei suoi livelli basali. Questa caratteristica è denominata perdita della ritmicità circadiana dell'asse neuroimmunoendocrino. L'alterazione dell'asse HPA è interconnessa inoltre anche con il sistema nervoso simpatico.
Le forme autoimmuni sono quindi caratterizzate, indipendentemente dalla causa scatenante dello stato infiammatorio, dall'inadeguatezza della reazione neuroimmunoendocrina a contenere ed eventualmente estinguere la flogosi, con la conseguenza di giungere al danno dei tessuti sani. Precisi marcatori somatici dell’autoimmunità, ovvero gli autoanticorpi, sono dosabili e ne facilitano la diagnosi. I pazienti con questa patologia evidenziano però anche un quadro emozionale spesso coincidente con la loro condizione somatica. Il paziente autoimmune sul piano emotivo non è spesso in grado di aggredire i suoi consimili per difendere se stesso e i propri interessi. Il paziente si trova emotivamente predisposto ricorrere a comportamenti lesivi del proprio interesse o benessere. La terapia convenzionale delle malattie autoiimmuni consiste nella somministrazione farmacologica secondo la gravità di antinfiammatori, cortisonici e immunodepressori. Da valutare in alcuni casi di malattia autoimmune è il ricorso alla psicoterapia.
Nel campo della medicina biologica l'agopuntura può integrare il trattamento delle varie forme di autoimmunità. L’agopuntura non rappresenta una terapia sintomatica per le malattie autoimmuni, ma può coadiuvare al trattamento per la gestione del dolore fisico ed emozionale che accompagna la patologia. L'impiego dell’agopuntura sul dolore cronico è particolarmente importante in tutte le patologie degenerative e infiammatorie che talvolta coinvolgono per anni i pazienti. L'agopuntura offre loro un trattamento antidolorifico efficace e senza gli effetti collaterali dei farmaci. Ciò è particolarmente utile per contenere la somministrazione dei farmaci già assunti stabilmente dal paziente con patologia autoimmune. Gli agopunti per il trattamento del dolore sono situati sempre nelle vicinanze di un tronco nervoso in una zona ricca di sensori, la cui stimolazione induce riflessi precisi e la liberazione di mediatori biochimici altrettanto individuati ovvero le endorfine e le enkefaline. Il sistema così attivato produce un effetto inibitore sulla trasmissione del dolore, come alla presenza di uno sbarramento. L’agopuntura si occupa nel trattamento dei pazienti sia delle espressioni somatiche sia delle espressioni emotive della malattia. La tecnica agopunturale si applica per il sollievo dei sintomi organici, come il dolore, ma è altrettanto efficace per il raggiungimento di un equilibrio emozionale. In condizione di equilibrio emotivo non solo si assiste a un decorso benigno delle malattie fisiche, ma si determina anche il miglioramento dell’omeostasi ovvero la capacità di mantenere la salute raggiunta. La medicina tradizionale cinese è sicuramente una delle più antiche tra quelle conosciute e ancora applicata con successo nel mondo attuale. Non di meno la capacità dell’agopuntura nel considerare sia il corpo sia le emozioni, obiettivo primario dell'atto medico è da considerare una visione moderna o mai superata del rapporto corretto medico paziente.
L'obiettivo della terapia integrata da agopuntura nelle malattie autoimmuni è il miglioramento dello stato generale del paziente e il contenimento del dolore. Tale condizione non è certo sinonimo di guarigione, ma favorisce il decorso della malattia e procede da una gestione multidisciplinare del paziente. Il trattamento delle malattie autoimmuni tramite agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario esso stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Moxicombustione
E' l'applicazione di calore per mezzo di bastoncini di lana moxa a combustione lenta tenuta vicino alla parte dolorante o a un punto di agopuntura; cono di moxa possono anche essere messi direttamente sopra l'area da curare. La lana moxa è ricavata dalle foglie secche sbriciolate di assenzio cinese.
Digitopressione
E' una combinazione di massaggi e agopuntura, fatta da pressioni delle dita sui punti di agopuntura. Secondo alcuni questa tecnica è stata il precursore dell'agopuntura. L'agopuntura attenua il dolore delle giunture infiammate e dei muscoli ma non potrà curare l'artrite o risanare i danni causati alle ossa dal procedere della malattia. In ogni caso, se fatta da un professionista esperto, e ora ve ne sono anche fra i medici tradizionali, può alleviare notevolmente il dolore e tensione.
Omeopatia
Come l'agopuntura, l'omeopatia ha di recente acquisito uno status di rispettabilità. Nonostante un gran numero di ricerche abbiano provato la sua efficacia come metodo di cura, l'opinione medica è ancora contrastante: alcuni medici sostengono infatti che il suo valore risieda nel cosiddetto "effetto placebo" cioè i pazienti rispondono positivamente a una sostanza neutra, un placebo appunto, se credono nel suo potere di guarigione; altri, però, vedono ciò come un fattore positivo e come un possibile potere della mente di influenzare il corpo. L'omeopatia (uguale alla malattia) è basata sul principio del "trattare gli uguali con gli uguali".
La legge degli "analoghi" fu sviluppata da un medico tedesco, Samuel Hahneman, agli inizi del XIX secolo dopo aver notato che un rimedio fitoterapico estratto dalla corteccia dell'albero della china produceva i sintomi della malaria, proprio la malattia che voleva curare. Egli dedusse che la sostanza in grado di produrre i sintomi di una certa malattia avrebbe potuto essere usata per curarla e la sua opinione fu sostenuta dalla scoperta che la corteccia dell'albero della china contiene il chinino, che viene infatti usato per curare la malaria. Egli era convinto che i rimedi omeopatici andassero assunti in dosi molto piccole e li sperimentò su se stesso e sulla sua famiglia per molti anni, usando un'ampia gamma di sostanze naturali in forme molto diluite. Credeva nella cura della persona nel suo complesso, cioè mente e spirito insieme al corpo, quindi il suo era un approccio di tipo olistico. Gli omeopati di oggi seguono ancora quello stesso approccio, interrogando i pazienti in maniera esaustiva prima di approntare un ciclo di cure sulle loro esigenze individuali. Il loro scopo è quello di incoraggiare la forza guaritrice insita in ognuno di noi e ristabilire l'equilibrio, disturbato dai sintomi della malattia. I rimedi che prescrivono sono preparazioni diluite di sostanze naturali, ottenute da animali, piante e minerali che, in dosi elevate, produrrebbero i sintomi della malattia da trattare. Il processo di diluizione è accompagnato da un vigoroso scuotimento, o succussione, che gli omeopati sostengono produca cambiamenti nelle molecole di acqua che così possono "memorizzare" le sostanze diluite. I medici tradizionali sono generalmente scettici rispetto a questa teoria, nonostante una recente ricerca, in Francia e altri paesi, pare ne abbia dimostrato la veridicità. Esistono un gran numero di medicinali omeopatici efficaci nella cura di artrite e reumatismi, compresi Argentum nitricum, Aurum metallicum (oro omeopatico), causticum e Rhus tox. Nessuno di loro da effetti collaterali in dosi omeopatiche, a differenza dei medicinali usati per la cura dell'artrite. Gli omeopati qualificati impiegano molto tempo a fare domande e a osservare i loro pazienti, in modo da ottenere un quadro d'insieme della loro personalità così come dei loro disturbi, prima di pianificare un ciclo di trattamento unico per ogni singola esigenza. Consultare personalmente un omeopata, piuttosto che comprare un rimedio omeopatico senza ricetta medica, per quanto chi lo vende sia ben intenzionato e ben informato, è comunque più efficace.
Terapie naturali - Dr. Fabio Elvio Farello.